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Vincenzo Gueglio (Sestri Levante, 1946). Laureato in Filosofia, è narratore, saggista ed editore.
Assessore (liste PCI) al Comune di Sestri Levante dal 1975 al 1981. Ha condotto nella nostra città e nel Tigullio alcune delle principali battaglie ambientaliste: con successo contro diversi progetti di porto turistico presentati negli anni (a partire dal 1969) e contro il progetto di parco giochi chiamato “Fantalandia”; senza successo contro la lottizzazione nelle aree ex-Fit.
Insegnante tecnico pratico dal 1969 al 2002, oggi pensionato. Ha progettato e realizzato per diversi Istituti scolastici molti corsi IFTS; ideato e diretto alcuni esperimenti di innovazionedidattica di rilevanza nazionale; ha progettato i primi Corsi della Accademia della Marina Mercantile. Collaboratore del gruppo di lavoro nazionale ISFOL su “standard di base e trasversali nei corsi IFTS”; collaboratore esterno dell’Istituto Nautico di Genova. Collaboratore degli Istituti Italiani di Cultura di Stoccarda e Zurigo, dell’Asri di Basilea.
Come narratore ha pubblicato numerosi romanzi: Il privilegio di Fernand Gachet, Savona, Sabatelli, 1987 (Premio Tigullio 1985 per l'inedito) - Dieci toni di grigio, Milano, Greco & Greco 1993 - Mario!, Milano, Greco & Greco 1994 (menzione speciale della giuria al Premio Pavese 1995) - La risultante, Milano, Greco & Greco 1994 - Il demiurgo, Milano, Greco & Greco, 2000 - Sogni, Milano, Greco & Greco, 2000 - Mario! nuova edizione illustrata: Genova, Fratelli Frilli, 2004 - Tempo di esistere, storie di una resistenza (assieme a Enrico Rovegno), Gammarò editori, 2006 - Da un bosco in cima al mare (con Rudy Ciuffardi), Gammarò editori, 2006 - Ciao bella fuga, Romanzo atipicoper lettori edonisti e (poco) bigotti, Gammarò editori, 2007
Come critico ha curato edizioni di: Jonathan Swift e altri, Martinus Scriblerus, Milano, Greco & Greco 1993 - Renato Serra, Esame di coscienza di un letterato, Palermo, Sellerio, 1994 - Giacomo Leopardi, L’arte di essere infelice, Milano,Greco & Greco 1998 - Carlo Bo, Intorno a Serra, Milano, Greco & Greco 1998 - Jonathan Swift, I Viaggi di Grulliver, Classici Frassinelli, Milano 1999 - Francesco De Sanctis, Mazzini, Genova, Fratelli Frilli, 2005 - Giuseppe Mazzini, I sistemi e la democrazia. Pensieri Milano, Greco & Greco 2005 - Guido Gozzano, Verso la cuna del mondo, Greco & Greco, Milano 2007 - Anton Giulio Barrili, Con Garibaldi alle porte di Roma, Gammarò editori 2007, con note al testo. Per la Greco & Greco (Milano, 1999) ha scritto il saggio introduttivo all’edizione di Platero e io di Jimenez.
Ha collaborato e collabora con prose e saggi a diverse riviste di letteratura e di critica letteraria: Resine, Nuova Prosa, Otto-Novecento, Problemi, Critica Letteraria, Proteo, Il Lettore di Provincia, Nuova Antologia, Horizonte (Italianistische Zeitschrift), ecc.
Dal 2006 è direttore editoriale della nuova casa editrice Gammarò Editori.
" C'è questo lavoro da fare, adesso, e questo adesso facciamo: questo è il dovere nostro; fare quello che si deve non può essere male; e sulla dignità del dovere compiuto si fonderà il mondo nuovo. " . V.Gueglio, TEMPO DI ESISTERE - storie di una resistenza .
«Non sono venuto a portare la pace ma la spada. Sta scritto in ogni parola di Swift. Al quale la lucidità dello sguardo tolse tutte le speranze, ma non la capacità d'indignarsi e soffrire. La nitidezza impietosa della sua visione del mondo non ne fece un apatico, non un indifferente, non uno scettico. Ciò che gl'impedì di scivolare nel nichilismo cui la pura ragione l'avrebbe condotto non fu l'amore cristiano del prossimo (che non conobbe), e neanche l'amore pagano per le virtù civili (cui invece fu vicinissimo) ; ma l'odio. L'odio per l'ingiustizia e ancor più il concreto disgusto per le miserie e l'abiezione dei corruttori ne fecero un difensore degli oppressi […]: l'indignazione, la saeva indignatio, lo moveva. La rabbia furente contro la stupidità e la prepotenza lo schierava quasi a dispetto di se stesso dalla parte dei deboli.» . Dalla Postfazione di V. Gueglio a .I Viaggi di Grulliver, Frassinelli, Milano 1999
VINCENZO GUEGLIO: TESTIMONIANZA DI SOLIDARIETA' E D' AMORE PER UNA TERRA CHE SCOMPARE
. " MA CHE PAESE E' QUESTO? " . Lo sdegno lo soffocava e confondeva: non trovava, Venìn, nella sua pacifica geografia interiore un posto al mondo tanto degradato da poter descrivere adeguatamente l’avvilimento morale (e urbanistico, che è la stessa cosa) che straziava l’anima a lui e al suo paese […]. “ E’ che a un certo punto bisognerebbe che qualcuno si decidesse a dire che Sestri non esiste più. che ci è caduto sopra un altro paese e lo ha scancellato. Allora questa è l’unica: il sindaco riunisce il consiglio comunale e delibera di scancellare da tutte le carte giografiche il nome di Sestri: da oggi in poi, dice, sulle carte intestate e su tutti i depilantes che faremo ci scriveremo il nome nuovo del paese nuovo. E bisogna ben arrivare a fare così, almeno è chiara com’ è la cosa.” . V.Gueglio,CIAO BELLA FUGA
HA RAGIONE VENIN
Dico Sestri e capisco che sbaglio: non sento più in questo nome il profumo dei pini che scende dalle colline e s’attacca come un pavese alle sartie dei leudi e le fa sonare nella brezza come un’orchestra d’archi e tamburelli. No, capitemi: vedo che ha ragione, incrollabilmente, Venìn: non posso più attribuire quella meraviglia - , certo, e barbarica: ditemi pure che sono reazionario, non barcollerò – alla lebbra che le è cresciuta sopra e l’ha soffocata. E certo che ha ragione Venìn: sia pure paradossale, la sua proposta di distinguere, differenziando i nomi, realtà incomparabili, è l’unica cosa onesta: corrisponde a un’ intima necessità: a una flebile, patetica protesta: a una testimonianza di solidarietà e d’amore per una terra che scompare: un atto del tutto inutile, evidentemente, come del resto – non si dice sempre ma spesso – sono i migliori.
Poiché non dispongo del potere – che il sindaco detiene e colpevolmente non utilizzerà – di cambiare sulle carte geografiche e ovunque il nome del paese di oggi, cambierò, con un poco di rincrescimento, il nome del paese di allora.
Se nessuno ha niente in contrario lo chiamerò Aulonia. . V.Gueglio, CIAO BELLA FUGA
"La grande fabbrica dei tubi aveva alzato i suoi padiglioni sulle dune fangose, sulle paludi da poco rassodate e in breve aveva cambiato l'aspetto della molle piana alle spalle di Aulonia, e tutta Aulonia le ricrebbe attorno avvolgendola, diventando quasi una vera città [...]. I primi tempi la gente [...] avevano l'impressione che una tela incantata si stesse tessendo attorno al cuore del vecchio borgo, e lo soffocasse [...]. Poi si abituarono, e non provarono più dolore, nè niente.
Ma poteva ancora dirsi Aulonia, quella?
Alboino scrutava l'ampio dilagare di quell'ambigua sorgente di nulla; e in essa, e nel suo infinito distendersi, si sentiva rimescolare e confondere." . V.Gueglio, IL DEMIURGO
La sirena Aulonia, detta anche Segeste, era una delle ninfe al seguito di Teti, la dea del mare madre di Achille. . "Sull' arco perfetto della coda di Segeste armoniosa, uomini strani e diversi costruirono case, il minimo borgo che dalla sirena prese il nome e ne compì il sogno ardito e fantastico... Borgo sereno, borgo simbolico, colmo d'echi e di segreti, borgo amato e sognato, borgo ideale, forse mai esistito davvero..." . V.Gueglio, Mario!
IL SEGRETO DI SESTRI
"Il segreto di Sestri è la luce; la luce che sale dal mare e scivola lungo le facciate del carrugio; la luce che si stempera o s'accende all' improvviso e all'improvviso o lentamente si nasconde a una svolta e scolpisce coni d'ombra e frescura; che poi si rinnegano e diventano sfumature della nostalgia...." V. Gueglio
" L' isola, luogo simbolico e intensamente espressivo dove si riassumono e condensano tutte le facce di Sestri - s'intende nel modo sempre ambiguo e carico di fascino e mistero dei simboli. " V. Gueglio
"... ai due estremi della falce, due sacri edifici si fronteggiano... : uno, il vecchio convento abbandonato dell' Annunziata, vasto e massiccio, a pelo d'acqua, pensoso come un leone accosciato; l'altro - la chiesetta dei Frati - a mezza costa, involontariamente graziosa tra i cipressi e gli ulivi... ; e i loro sguardi assorti s'incontrano senza riconoscersi che vagamente. " V.Gueglio, Mario!
" Il carrugio... il cuore e l'anima di Sestri... Come una faglia inquieta di ripensamenti si snoda da un capo all'altro di Sestri e ne intaglia la fisionomia e ne rivela la natura profonda. " V. Gueglio
"... il ritmo misterioso e affascinante delle persiane che, incapaci d'una scelta assoluta, mai aperte e mai chiuse del tutto... chiamano e respingono sguardi e fantasie. " V. Gueglio, Mario!
"I pescatori di Sestri, gente abituata alle grandi solitudini e al maestoso silenzio del mare... " V. Gueglio, Mario!
" ... gente che ha sciolto questi colori negl'intonaci delle proprie case come un inno o una nostalgica elegia al pane e al vino..., doveva disporre, oltre che di uno stomaco languido, di una insospettata gentilezza di mano e di cuore." V.Gueglio, Mario!
" ...misteri della cucineria ligure: arte povera e preziosa di una terra intrecciata al mare così strettamente che il mare assume i profumi della salvia e del rosmarino, il sentore dei pini e del timo, l'ebbrezza dell'elicriso; la terra s'intride d'arzilio, l'olio sente il sale e l'alga, la vigna ha tutti i colori dello scoglio e del mare. " V.Gueglio, Da un bosco in cima al mare
"Sulla spiaggia grande di Ponente, nella zona detta Balin, ... come pacifici, sereni pachidermi, i solenni leudi vinaccieri...". V. Gueglio, Mario!
"... il dialogo di sguardi e sospiri fra i due mari che l'istmo di Sestri tiene separati a fatica, come due lottatori vivaci o due amanti impazienti, produce un' allegria di specchi che giocano nel cielo sopra i carrugi..." V. Gueglio, Mario!
" Portobello, un legame sentimentale più che un giudizio estetico: un' intima soddisfazione che conferisce quasi senso all'esistenza, e sogni e ironia per continuarla ". V. Gueglio, Mario!
"Se siete a Levante, lo so, è probabile che non vogliate andare mai più da nessun'altra parte al mondo..." V.Gueglio, Da un bosco in cima al mare
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