giovedì 29 maggio 2008

'CULLA PER LA VITA' : Gueglio invita ad esprimere dissenso e ad assumere iniziative di informazione dirette alle donne

Sestri Levante, 25 maggio 2008

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio Comunale

MOZIONE
Oggetto: «Culla per la vita» - invito a esprimere dissenso e ad assumere iniziative di informazione dirette alle donne

premessa

L’Opera Madonnina del Grappa, accogliendo la sollecitazione del Movimento per la Vita a costruire una Culla per la Vita in ogni città, ha provveduto ad aprire nei propri muri una buca chiamata «culla per la vita». Provo a comprendere le buone intenzioni che possono aver originato quella decisione; ma in verità non ci riesco, e in ogni caso mi pare che le buone intenzioni non bastino a nascondere quanto di inaccettabile c’è in quell’iniziativa.

Io colgo quel macabro loculo come un’offesa alla civiltà e all’ordinamento legislativo italiano, che prevede – con saggezza e rispetto umano – una serie di provvidenze per le donne che la sventura pone in condizioni di rifiutare l’allevamento di un figlio.

Proporre, in alternativa alle cure ospedaliere, quell’orrida buca, moderna e tecnologica riedizione della medioevale Ruota degli esposti, mi pare un segno non d’amore ma di barbarie oltre che della volontà – che pure trovo inaccettabile - di costituire una sorta di stato parallelo – confessionale – contrapposto a quello laico.

Credo che un’istituzione dello stato non possa passare sotto silenzio questo doppio affronto, alla civiltà giuridica e alla laicità dello stato. E anche, se stiamo attenti alle cose, l’avvilimento della dignità delle donne, che, nella fattispecie della buca della Madonnina del Grappa, se vogliono condurre ad effetto il pensoso rituale di abbandono-consegna del figlio, sono costrette, affrante come non possono non essere in quel terribile momento, a genuflettersi e a piegarsi sino a terra.

Pertanto propongo che il Consiglio Comunale voti il seguente odg

IL CONSIGLIO COMUNALE DI SESTRI LEVANTE

CONSTATATO CHE
· l’Opera Madonnina del Grappa, accogliendo la sollecitazione del Movimento per la Vita a costruire una «Culla per la Vita» in ogni città, ha provveduto ad aprire nei muri esterni della propria sede in Sestri Levante uno sportello attrezzato chiamato «culla per la vita»;
· l’ordinamento legislativo italiano prevede – con saggezza e rispetto umano – una serie di provvidenze per le donne che la sventura pone in condizioni di rifiutare l’allevamento di un figlio.

RICORDATI ALCUNI PUNTI DELLA LEGISLAZIONE VIGENTE
· Legge 194/78, “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”, Art.1: “Lo Stato […] riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali […] promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.”
· DPR 396/2000, Art. 30: “La dichiarazione di nascita è resa da uno dei genitori, da un procuratore speciale, ovvero dal medico o dall’ostetrica o da altra persona che ha assistito al parto, rispettando l’eventuale volontà della madre di non essere nominata”.
· Legge 149/2001, Art. 1: “[…] Lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, nell’ambito delle proprie competenze, sostengono […], i nuclei familiari a rischio, al fine di prevenire l’abbandono” Sentenza Corte costituzionale n. 171/94: “…qualunque donna partoriente, ancorché da elementi informali risulti coniugata, può dichiarare di non voler essere nominata nell’atto di nascita…”

RITENUTO
che il delicatissimo problema dell’abbandono debba essere affrontato e risolto dalle strutture pubbliche e nelle sedi previste dalla legge
che l’iniziativa in oggetto, oscura nelle motivazioni e negli esiti, sia non adeguata a risolvere il problema dell’abbandono nel rispetto della dignità della donna e del neonato e rischi di creare contrapposizioni inutili e dannose fra iniziative dello stato e private

IMPEGNA LA GIUNTA AD ACCERTARE E A RIFERIRE AL CONSIGLIO COMUNALE
1. Quali cure vengono prestate (dove, da chi e con quali tempi) ai neonati eventualmente inseriti nella «culla per la vita»
2. A quale progetto educativo vengono affidati i bambini in questo modo sottratti all’abbandono
3. Quali modalità e tempistiche sono previste per l’adottabilità

IMPEGNA IL SINDACO A
a. manifestare il suo fermo, motivato dissenso rispetto all’iniziativa in oggetto – forse anche non illegittima sul piano formale eppure non meno grave su quello della cultura civile –
b. a disporre azioni di informazione rivolte alle donne italiane e straniere sulle opportunità che lo Stato offre loro in materia di interruzione di gravidanza
a. incentivare l’educazione sessuale
b. favorire il ricorso alla contraccezione
c. promuovere maggiori risorse per i consultori familiari e la piena applicazione della legge 194 che prevede tra l’altro la possibilità per la madre di abbandonare il bambino in ospedale nel pieno anonimato.



.................................................................................Vincenzo Gueglio

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