sabato 9 agosto 2008

FINCANTIERI: IL NO DI GUEGLIO ALLA QUOTAZIONE IN BORSA



GRUPPO CONSILIARE
LA SINISTRA UNITA PER SESTRI - VINCENZO GUEGLIO
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Al Presidente del Consiglio Comunale
Al Sindaco
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MOZIONE URGENTE
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Oggetto: presa di posizione del consiglio Comunale di Sestri Levante contro il progetto di quotazione in Borsa di Fincantieri
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VISTO CHE
il governo Berlusconi minaccia di portare ad attuazione il progetto di quotazione in Borsa di Fincantieri; progetto già avanzato dal precedente governo Prodi e bloccato grazie alle lotte dei lavoratori
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CONSTATATO CHE
Fincantieri – un’azienda pubblica controllata da Fintecna, società finanziaria del Ministero dell’economia - è oggi uno dei maggiori gruppi cantieristici al mondo, leader mondiale nella costruzione di navi da crociera e di traghetti di grandi dimensioni; Fincantieri impiega in Italia 9.400 dipendenti e circa 15mila persone che lavorano nelle ditte d’appalto. La produzione si svolge in otto stabilimenti: le navi da crociera e i traghetti si costruiscono nei cantieri di Monfalcone (Gorizia), Marghera (Venezia), Sestri Ponente (Genova), Ancona, Castellammare di Stabia (Napoli) e Palermo; le navi militari nei cantieri di Riva Trigoso e di Muggiano; L’azienda non è indebitata e negli ultimi 8 anni ha sempre avuto bilanci in attivo. Secondo i dati de Il Sole 24ore Fincantieri ha chiuso il 2006 con un valore della produzione in aumento del 9,6 per cento a oltre 2,4 miliardi di euro, con un utile netto di 58,7 milioni (più 21% sull’anno precedente). Oggi il governo vuole servire su un piatto d’argento questa ricchezza ai privati con gravi rischi per l’occupazione e le stesse sorti dell’azienda
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OSSERVATO CHE
L’argomentazione principale per giustificare questa operazione è la presunta necessità di trovare soldi per finanziare i futuri investimenti previsti nel piano industriale presentato dall’azienda che prevede l’impiego di 800 milioni di euro (600 milioni per investimenti tecnologici sui cantieri, mentre i restanti 200 milioni saranno destinati ad acquisizioni e joint ventures); Fincantieri è in grado di reperire in buona parte autonomamente queste risorse, dal momento che il bilancio 2006 si è chiuso con una liquidità netta di 173 milioni di euro, e ogni anno la capacità di autofinanziamento del gruppo è di circa 50-60 milioni all’anno. Le banche, la legge Finanziaria, gli aiuti speciali per il settore istituiti dall’Ue e il credito di imposta per i programmi di ricerca potrebbero reperire il resto del fabbisogno.
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RISCONTRATO CHE
Il settore delle costruzioni navali (Fincantieri) e quello dell’energia (Ansaldo energia) costituiscono settori strategici per l’economia, per la struttura industriale e la stessa sicurezza nazionale; esiste il pericolo che in futuro una parte della produzione venga spostata all’estero con una conseguente perdita di posti di lavoro in Italia con un danno generale per la struttura economica del Paese, che ne verrebbe seriamente indebolita; L’entrata in Borsa significa adeguarsi sempre più a quelle logiche del mercato che prevedono di attrarre capitali aumentando i profitti, costruendo dove la mano d’opera costa meno; Il settore della cantieristica impiega tradizionalmente molti lavoratori e poche macchine, e quindi è particolarmente esposto ai rischi della delocalizzazione e dello sfruttamento sempre più intensivo della forza lavoro: poiché per l’estrazione del profitto diventano decisivi il prolungamento della giornata lavorativa e il contenimento della retribuzione; Al pericolo delle delocalizzazioni si aggiunge quello del rischio dell’esposizione dell’azienda agli andamenti altalenanti della Borsa La Borsa non fornisce affatto - nemmeno nel più trasparente dei mercati, quello di Wall Street - quelle garanzie di trasparenza che alcuni tifosi della quotazione fingono di credere assicuri, dimenticando le ferite ancora aperte nei portafogli di troppi risparmiatori (casi Enron, Parmalat, Cirio, ecc.) e nei mercati stessi nel loro complesso; e fingendo di non vedere quanto sta succedendo negli USA, ove, grazie a una severità delle leggi contro i reati finanziari inesistente in Italia, vengono arrestati a dozzine manager di banche d’affari, hedge funds, agenzie di ratings;
la logica delle operazioni finanziarie tende sempre più a discostarsi pericolosamente dai fondamentali dell’economia e a seguire percorsi avventurosi e tecniche speculative spregiudicate che almeno in parte prescindono dalle buone pratiche industriali, come dimostrato da alcuni casi recenti, che hanno posto in grave crisi non solo alcune aziende o settori industriali ma l’intero mercato globale
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RICORDATO CHE
nei primi giorni del luglio 2007 la Borsa di Oslo ha visto il crollo di AKER YARDS, un importante gruppo di cantieri navali, unica società europea del settore quotata in Borsa. Il titolo, nel giro di 48 ore ha perso il 35 per cento del suo valore, con una perdita di oltre 500 milioni di euro: e che tale drammatico crollo del titolo non è stato causato da previsioni di perdite, ma dal semplice annuncio che i profitti stavano calando: annuncio il cui effetto è stato con tutta probabilità incrementato da speculazioni interessate; nel giro di pochi giorni, approfittando del calo delle quotazioni, è arrivata la scalata della coreana STX Shipbuilding che di recente ha annunciato di voler salire dal 39,2 % (acquisito con l’esborso di circa 800 milioni di dollari nell’ottobre scorso) al 47,2% facendo scattare un’OPA totalitaria e puntando al 100% del gruppo norvegese La Commissione europea ha approvato, nel maggio 2008, a norma del regolamento UE sulle concentrazioni, la proposta acquisizione del controllo dell'impresa norvegese di costruzione navale Aker Yards da parte della sudcoreana STX Stx ha già cominciato a ristrutturare le attività di Aker, cedendo o programmando di chiudere alcuni cantieri, ed è chiaro che è interessata soprattutto al know-how crocieristico, per poi utilizzare sempre più ampiamente le sue strutture a costi più bassi in patria. Il Governo francese, – diretto come si sa non da ideologi della sinistra massimalista ma da uno dei massimi esponenti della destra europea - al fine di salvare competenze, attività e posti di lavoro nei cantieri di Saint-Nazair, nel maggio di quest’anno si è accordato direttamente con Stx - anzi, secondo le indiscrezioni, proprio con il Governo sudcoreano - per acquisire una prima partecipazione del 9% nei Chantiers de L'Atlantique (controllati da Aker al 75%), con l'intenzione di portare la quota pubblica al 34% rilevando la quota residua ancora in capo ad Alstom, precedente proprietaria dei Chantiers: conseguendo così una "minoranza di blocco" che - come Parigi stessa ha affermato - garantirà interessi strategici, industriali e militari oltre che migliaia di posti di lavoro, nel quadro di una ampia intesa di massima per 18 anni con i coreani, che si sono impegnati a non competere direttamente con i cantieri francesi e a cooperare sul medio termine.
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OSSERVATO CHE
se un anno fa proporre la quotazione di aziende come Fincantieri o Ansaldo Energia era criticabile, oggi – nel pieno di una crisi finanziaria che spinge molti analisti a disegnare scenari catastrofici – sembra addirittura irresponsabile e, secondo il giudizio della Fiom, « pericolosa e distruttiva per Fincantieri, realtà industriale unica in Italia e in Europa».
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PRESO ATTO CHE
ai lavoratori del gruppo non è sfuggito il pericolo che questa operazione rappresenta per il loro posto di lavoro e per il loro futuro e che già l’anno scorso una petizione contro la quotazione in Borsa, sottoscritta da oltre il 70 per cento dei lavoratori del gruppo, è stata consegnata ai rappresentanti del governo Prodi La Fiom ha dichiarato che, trovando «nella situazione attuale ancora più motivazioni per dire di no a un'impresa avventurosa, l'intera responsabilità dei cui possibili danni ricade sul gruppo dirigente di Fincantieri e sul Governo […] continuerà la mobilitazione contraria a questa operazione ed esigerà dall'Azienda quegli investimenti e quei livelli occupazionali che si dichiara di voler realizzare con l'entrata in Borsa e che invece, così, rischiano di essere compromessi» negli ultimi anni le privatizzazioni in Italia sono state un’occasione per i soliti volti noti del capitalismo italiano, per le banche e gli speculatori, di acquisire per pochi soldi imprese pubbliche e spremerne il massimo del profitto a spese dello stato, che ha perso settori strategici come le ferrovie, l’elettricità, la telefonia e la siderurgia.
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IL CONSIGLIO COMUNALE DI SESTRI LEVANTE
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CONDIVIDE
Le preoccupazioni espresse dai lavoratori ESPRIME Per i motivi sopra esposti la propria contrarietà al progetto di quotazione in borsa di Fincantieri INVITA IL GOVERNO
1. ad ascoltare le ragioni dei lavoratori i quali, protagonisti nel processo produttivo, debbono esserlo anche in quello decisionale e debbono contare nelle decisioni che riguardano l’azienda e le scelte strategiche del gruppo,
2. a condividerle e dunque
3. a recedere dal progetto di quotazione in borsa di Fincantieri e Ansaldo Energia
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IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
A porre in atto tutte le azioni possibili per bloccare la quotazione in Borsa di Fincantieri e Ansaldo Energia
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VINCENZO GUEGLIO
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Sestri Levante, 2 luglio 2008
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